da c2611 » 8 nov 2011, 20:24
Dunque per tanto il precettore assuma l'animo di un genitore verso i suoi discepoli, e ritenga di subentrare al posto di coloro dai quali gli siano affidati i figli. Egli stesso non abbia nè sopporti i difetti. La sua severità non sia cupa, la sua cordialità non sia sguiata, affinchè dalla prima non nasca odio, dalla seconda non nasca disprezzo.parli moltissimo su ciò che è onesto e buono:infatti quanto più spesso avrà ammonito, tanto meno castigherà; non sia per niente iracondo, nè tuttavia finga di non vedere quelle cose che andranno corrette, chiaro nell'insegnare, capace di sopportare la fatica, assiduo piuttosto che eccessivo. Risponda volentieri a chi gli fà domande, interroghi di sua iniziativa chi non chiede. Nel lodare l'esposizioni dei ragazzi non sia nè rigido nè generoso, poichè una cosa genera noia della fatica, l'altra eccessiva sicurezza. Nel correggere ciò che si dovrà correggere non sia aspro nè offensivo; infatti ciò mette molti in fuga dal proposito di studiare, il fatto che alcuni sgridano così come se odiassero. Egli stesso dica qualcosa anzi molte cose ogni giorno che coloro che ascoltano ripetano fra loro. Infatti ammettiamo pure che fornisca abbastanza esempi dalle letture, tuttavia quella viva voce, come si dice, nutre più riccamente, e soprattutto (quella) di un precettore che i discepoli, purchè siano istruiti nel modo giusto, sia amano sia rispetano. A stento è possibile dire quanto più imitiamo quelli che stimiamo