da vally_gioia » 24 nov 2011, 13:45
Tullio saluta i suoi Terenzia, Tulliola e Cicerone. Ho ricevuto da Aristocrito tre lettere che io ho quasi cancellato con le lacrime. Mi struggo, infatti, nella tristezza, o Terenzia, né le mie sventure mi tormentano più delle tue e delle vostre. Io invece per questo sono più infelice di te, che sei assai sventurato perché la medesima disgrazia è comune a ognuno di noi due, ma la colpa è solo mia. Sarebbe stato mio dovere o evitare il pericolo con una legazione, o oppormi con diligenza e con mezzi, o cadere coraggiosamente. Niente per noi fu più meschino, più turpe, e più indegno di questo. Perciò sono afflitto tanto dal dolore quanto dalla vergogna. Mi vergogno infatti di non aver mostrato alla mia ottima moglie e ai miei dolcissimi figli virtù e zelo.