da Anna Paper » 29 nov 2011, 14:00
Si dice che un tempo le rane con grandi urla e con grande fragore chiesero un re a Giove per contenere le usanze sregolate col suo comando.
I poeti narrano che il padre degli uomini e degli dei immortali rise un po' e che fece cadere dal cielo un piccolo travicello nello stagno.
Poichè questo, cadendo con un modesto rumore fra le onde, aveva mosso un po' le acque, le rane, specie timorosissima, spaventate improvvisamente dalla caduta, fuggirono velocemente nelle rive e, nascoste nei cespugli, stettero quiete e in silenzio per parecchio tempo.
Dopo invece, dopo che avevano visto il travicello immobile che galleggiava nelle acque, trascurarono ogni affronto.
Dopo aver riso a lungo schiamazzando sfacciatamente, pregarono di nuovo Giove affinché mandasse un altro re, più forte del precedente.
Raccontano che Giove, mosso dall'ira a causa della tanta stupidità e della petulanza, mandò un serpente acquatico, che divorò le sventurate, afferrate dal dente avvelenato.
La favola insegna che il cambiamento delle situazioni spesso è peggiore dello stato precedente.