da stuurm » 6 dic 2011, 19:13
Marco Antonio et Publio Dolabella consulibus res publica penitus intremuit omnique genere discriminum, civilibus, externis, servilibus, terrestribus ac navalibus bellis agitata est. Prima civilium motuum causa testamentum Caesaris fuit. Nam, secundus heres Antonius, praelatum esse sibi Octavium furens, inexpiabile contra adoptionem illam susceperat bellum. Nam, cum intra octavum decimum annum iuvenem, tenerum et obnoxium iniuriae (ad essere attaccato) videret, ad eum opprimendum arma palam moliri coepit. Et iam, parato exercitu, in Cisalpina Gallia resistentem motibus suis Decimum Brutum obsidebat. Tunc Octavius, revocatis ad arma veteranis Iulii Caesaris, cuius nomen sumpserat, privatus – quis crederet? – consulem Antonium aggreditur, obsidio Mutinae liberat Brutum. In illo bello etiam forti manu apparuit: nam, cruentus et saucius, aquilam a moriente signifero traditam suis umeris in castra rettulit.
Mentre erano consoli Marco Antonio e Publio Dolabella lo Stato cominciò a tremare profondamente e fu agitato per ogni genere di crisi, tra i cittadini, tra i forestieri, tra i servi, per guerre terresti e navali. La prima causa dei moti cittadini fu il testamento di Cesare. Difatti, Antonio secondo erede, essendo furioso che Ottaviano fosse stato preferito a lui, contro quella adozione aveva suscitato una guerra ostinata. Dunque vedendo prima un giovane di 18 anni in tenera età ed esposto ad ogni ingiustizia, cominciò apertamente a preparare le armi per ucciderlo. E già, allestito l’esercito, nella Gallia Cisalpina assediava Decimo Bruto che si opponeva alle sue manovre. Allora Ottavio, richiamati alle armi i veterani di Giulio Cesare, del quale aveva assunto il nome, da cittadino privato- chi crederebbe?- attacca il console Antonio, libera a Modena Bruto dall’assedio. In quella guerra anche si mostrò valoroso: difatti, insanguinato e ferito, riportò nell’accampamento sulle sue spalle l’aquila consegnata dal morente alfiere.
Dal libro Nova Officia.
Però Giada a tombolina, una versione un credito, a me, tre, quattro versione forse un credito. Non pensi di fare preferenze? Scusa, se mi lamento. Grazie.