da stuurm » 8 dic 2011, 20:30
Cic. Dal De Republica.
Illa autem exceptio cui probari tandem potest, quod negant sapientem suscepturum ullam rei publicae partem, extra quam si eum tempus et necessitas coegerit? quasi vero maior cuiquam necessitas accidere possit quam accidit nobis; in qua quid facere potuissem, nisi tum consul fuissem? consul autem esse qui potui, nisi eum vitae cursum tenuissem a pueritia, per quem equestri loco natus pervenirem ad honorem amplissimum? non igitur potestas est ex tempore aut cum velis opitulandi rei publicae, quamvis ea prematur periculis, nisi eo loco sis ut tibi id facere liceat. Maximeque hoc in hominum doctorum oratione mihi mirum videri solet, quod qui tranquillo mari gubernare se negent posse, quod nec didicerint nec umquam scire curaverint, iidem ad gubernacula se accessuros profiteantur excitatis maximis fluctibus. isti enim palam dicere atque in eo multum etiam gloriari solent, se de rationibus rerum publicarum aut constituendarum aut tuendarum nihil nec didicisse umquam nec docere, earumque rerum scientiam non doctis hominibus ac sapientibus, sed in illo genere exercitatis concedendam putant.
Poi, di grazia, gli si può riconoscere come buona quell’eccezione, poiché dicono che il sapiente non dovrebbe assumere alcuna missione dello Stato, salvo che se la circostanza e la necessità lo abbia costretto? Come se a qualcuno potesse capitare una necessità più importante di quanto accade a noi; ed in questo situazione che cosa avrei potuto fare, se allora non fossi stato console? Poi sarei potuto essere console, se fin dalla fanciullezza non avessi mantenuto quella direzione della vita, per la quale nato da famiglia equestre sarei giunto all’onore più prestigioso? Non c’è dunque possibilità all’improvviso o quando tu voglia di soccorrere lo Stato, benché quello sia incalzato dai pericoli se non sia in quel momento a te permesso di fare ciò. Quel che soprattutto a me suole sembrare sorprendente nel discorso degli uomini di cultura, che quelli che dicono di non poter governare quando il mare è in bonaccia, poiché né avessero imparato né avessero curato di sapere giammai, proprio essi offrirebbero che si sarebbero accostati al governo dello Stato nelle più grandi tempeste sollevate. Costoro difatti sogliono vantarsi pubblicamente e in ciò si gloriano molto di non aver appreso giammai né imparato niente sulla scienza o dell’organizzare o del difendere il governo e ritengono che una conoscenza di quelle cose si debba concedere non ad uomini di cultura e sapienti, ma a quelli che sono pratici in quel genere (di cose).
Mi merito o no un credito? Era impegnativa. Ciao.