da Jenny5842 » 16 dic 2011, 15:42
Libro:Latino laboratorio 1
Inizio:Longum est altius repetere nec refert...
Fine: luxuriae et sordium novam societatem.
Traduzione:
Sarebbe troppo lungo ripetere, ma si riporta, in quale modo accadde che cenassi presso un tale, un uomo quasi estraneo, e come lui si credesse splendido e diligente, a me sembrava sordido e insieme prodigo. Infatti a lui e a pochi offri delle cose abbondanti, agli altri cose piccole e di poco valore. Anche il vino aveva suddiviso in tre categorie di piccole bottiglie: non per lasciare la libertà di scegliere, ma per togliere il diritto di rifiutare; la prima era per lui e per noi, il secondo per gli amici di inferiore importanza, (perché ci sono dei gradi nella sua amicizia), l'ultima per suoi affrancati e per i nostri. Il mio vicino di tavolo notò questa ordinanza del pasto e mi chiese se l'approvavo. Negai.
E voi, aggiunse, quale abitudine seguite? Faccio servire le stesse cose a tutti; invito ad una cena, non ad un'offesa; ed io voglio che tutto vada al pari tra quelli che ho ammesso al mio tavolo e sul mio divano (torus). " - " Anche gli affrancati? " Anche, in quel momento sono ospiti non liberti. E lui: " Ciò vi costa molto? " aggiunse. "Pochissimo." "Come può essere?" "Perchè i miei affrancati non bevono lo stesso vino che bevo io, sono io che bevo lo stesso vino dei miei affrancati. " "Se moderate la golosità, non è oneroso dividere con parecchi ciò che serve a voi stesso. Ricorda nulla di più bisogna evitare che questa connessione fra lussuria e grettezze.