Siface prigioniero di Scipione - da Livio

Messaggioda Claudia LaViola » 21 dic 2011, 15:30

Dal libro "Lectio Brevior"

Essendo annunciato che Siface era stato condotto nell’accampamento, tutta la folla si sparpagliò come ad uno spettacolo di trionfo. Precedeva egli stesso. Precedeva egli stesso come prigioniere. Seguiva la folla dei nobili dei Numidi. Allora, ognuno quanto più poteva, per accrescere la sua vittoria esalta tanto alla grandezza di Siface: dicevano che quello fosse re, a cui due potentissimi popoli avevano attribuito tanto l’autorità sulle terre, i Romani e i Cartaginesi, tanto che Scipione il comandante pretendendo la sua amicizia, lasciata la pronuncia della Spagna e l’esercito, avrebbe navigato l’Africa con due quinqueremi. Asdrubale, comandante dei Punici, non solo egli stesso sarebbe andato nel regno per lui, ma gli era stata data anche la figlia a lui in sposa. Questo aveva in pugno contemporaneamente i due generali: quello dei Punici e quello dei Romani. Come se entrambe le parti avessero chiesto la pace agli dei immortali attraverso l’uccisione di vittime, così ( si dice che) fosse stata chiesta la pace a quel re dall’una e dall’altra parte. Essendo celebrato con queste parole di chi sta attorno, il re fu condotto nella tenda pretoria.

Claudia LaViola

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Messaggioda *Yole* » 21 dic 2011, 15:35

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