da riccardo38 » 24 dic 2011, 10:20
dal libro NUOVO-DALLA SINTASSI AL TESTO di Nicola Flocchini e Piera Guidotti Bacci, pag. 233 versione 70
Inizio: "Cum sint duo genera decertandi..." Fine: "...earum patroni essent more maiorum."
Poiché sono due i modi di combattere, l'uno attraverso la discussione, l'altro attraverso la forza, e poiché quello è proprio degli uomini, questo delle bestie, bisogna ricorrere al secondo, se non è possibile usare il primo. Perciò bisogna intraprendere le guerre per questo fine, affinché si viva in pace senza ingiuria; ma una volta conquistata la vittoria, bisogna risparmiare coloro che non sono stati crudeli in guerra, né feroci, come i nostri antenati concessero la cittadinanza anche agli Etruschi, agli Equi, ai Volsci, ai Sabini, agli Ernici, mentre distrussero dalle fondamenta Cartagine e Numanzia. A mio parere bisogna sempre procurare una pace, nella quale non si nascondano delle insidie. Se in ciò mi fosse prestata attenzione, avremmo, se non un ottimo, almeno uno stato, che ora non c'è. E poiché bisogna provvedere a coloro che hai sconfitto con la forza, allora bisogna accogliere coloro che, deposte le armi, si mettono sotto la protezione dei comandanti, anche se l'ariete ha colpito le mura. Per questo presso di noi fu così grande il riguardo per la giustizia, che quelli (i comandanti) che avevano accolto sotto la loro protezione città e popoli sconfitti in guerra divenivano i loro patroni, secondo il costume dei nostri antenati.