da giovanna sganga » 2 gen 2012, 20:57
laddove la sorte dei buoni è cattiva, laddove Socrate viene costretto a morire in carcere, Rutilio a vivere in esilio, Pompeo e Cicerone a offrire il collo ai loro clienti, e proprio Catone,ritratto vivente della virtù, gettandosi sulla spada, a rendere chiaro il destino suo e della repubblica, è inevitabile tormentarsi per il fatto che la sorte paga compensi tanto iniqui, e allora che cosa potrebbe sperare ognuno per sè, vedendo che i migliori subiscono il peggio? Che significa dunque? guarda come ciascuno di loro abbia saputo sopportare,e se furono forti, impara a rimpiangerli con il loro stesso animo, se morirono con la debolezza di una donna, non andò perso nulla: o sono degni della tua ammirazione per la loro virtù, o sono indegni del tuo rimpianto per la loro ignavia. lodiamo chi è degno tante volte di lodi e diciamo:<<Tanto più sei forte, tanto più sei felice! sei scampato a ogni disgrazia, all'invidia, alla malattia: sei uscito di prigione, tu non sei apparso agli dei degno di una cattiva sorte>>. io dovrei piangere Ercole, per il fatto, per il fatto che viene bruciato vivo, o Regolo perchè è trafitto da tanti chiodi, o Catone, perchè ferisce le sue ferite? tutti costoro trovarono col sacrificio di un breve spazio di tempo in che modo diventare eterni, e con la morte pervennero all'immortalità.