A Roma mancano le donne: i prodromi del ratto delle Sabine

Messaggioda Robinho96 » 4 gen 2012, 10:49

lo Stato romano era ormani forte a tal punto che era pari in guerra a qualsivoglia delle città confinanti; ma a causa della mancanza di donne la grandezza era destinata a durare x una generazione, dal momento ke non c'erano nè speranza di prole in patria nè matrimonio con i vicini. allora Romolo, su consiglio dei senatori, mandò ambasciatori presso i popoli vicini affinchè chiedessero alleanza e matrimonio al nuovo popolo: dicevano che anche le città, come le altre cose, nascono dal piccolo; e che poi quelle città, che il proprio valore e gli dei aiutano, conquistano un grande nome (prestigio) e grandi opere x sè; che gli dei avevano certamente assistito i romani all'origine e che la virtù nel popolo non sarebbe venuta meno; quindi gli ambasciatori esortavano affinchè non si rifiutassero di mescolare il sangue e la stirpe. In nessun luogo l'ambasciata fu ascoltata benevolmente: a tal punto tanto disprezzavano quanto temevano tanta grandezza che cresceva in pubblico (in medio ?) per sè e per i propri posteri. (LIVIO)

Robinho96

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Messaggioda *Yole* » 4 gen 2012, 17:08

credito dato
mi dici libro, autore e inizio e fine?

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