Costui prendeva tra le mani ogni singolo vaso, lo lodava, lo ammirava. Il re gioiva che quel convito era piacevole al pretore del popolo romano. Dopo che ci si ritirò da lì, costui non pensava a nient'altro se non come allontanare il re da quella provincia spogliato e depredato. Mandò a chiedere quei vasi che aveva visto bellissimi presso di lui; disse di volerli mostrare ai suoi cesellatori. Il re, che non sospettava nulla, li diede volentieri. Mise da parte anche una tazza tepestata di gemme per interpellarlo (rogatum supino di rogo); voleva che la esaminasse con più attenzione. Anche quella fu inviata a lui.
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