Canuleio difende la sua proposta di legge

Messaggioda PIPPAPU » 5 gen 2012, 18:50

" Canuleio difende la sua proposta di legge"dal libro"Immo Homines"pag.74

Adesso non dovrebbe andarci a genio un console plebeo, dal momento che i nostri antenati non rifiutarono re venuti da fuori e nemmeno dopo la cacciata dei re la città chiuse le porte alla virtù straniera? Considerate la famiglia Claudia che veniva dai Sabini: dopo la cacciata dei re non solo l'abbiamo accolta in città, ma l'abbiamo anche inserita nel novero dei patrizi. Allora, uno straniero può divenire dapprima patrizio e infine console, e invece un cittadino romano, se proviene dalla plebe sarà privato della speranza di giungere al consolato? Dobbiamo forse ritenere impossibile che un uomo valido e intrepido in pace e in guerra, simile a Numa, a Lucio Tarquinio e a Servio Tullio, sia di estrazione plebea? Oppure se anche ve ne fosse uno, noi gli impediremmo di arrivare al timone dello Stato e dovremmo avere consoli simili ai decenviri - i più turpi tra gli uomini, pur provenendo dai patrizi - invece che simili ai migliori tra i re, anche se venuti dal nulla? In realtà, dai tempi della cacciata dei re, nessun plebeo è mai stato console. E allora? Non si deve introdurre nessuna novità?

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Messaggioda jessy.7 » 6 gen 2012, 13:12

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