da fede19993 » 7 gen 2012, 17:38
dal libro PERLEGERE versioni latino versione n. 399 pag.541
titolo:I responsi di Traiano
Sino a quando chiederemo qualche cosa agli dei, quasi che da noi non riuscissimo ad alimentarci? Sino a quando riempiremo di piantagioni i campi d,elle grandi città? Sino a quando le masse popolari semineranno per noi? Sino a quando un gran numero di navi, e non da un solo mare, trasporteranno l’ approvvigionamento di una sola mensa? Un toro si sazia del pascolo di pochissimi iugeri (di terreno); una sola selva è sufficiente per più elefanti: l’uomo cerca il suo alimento per terra e per mare. E che? Ci diede la natura un ventre così insaziabile, pur avendoci dato un corpo così piccolo, da superare l’avidità delle bestie più grosse e più voraci? Nient’ affatto; quanto poco, invero, è ciò che ci dà alla natura? Di poco essa si soddisfa: non ci costa molto la fame del nostro ventre, ma l’ambizione (di mangiare molto). Codesti dunque, come dice Sallustio, schiavi del ventre, mettiamoli nel numero delle bestie, non degli uomini, ed alcuni neanche nel numero delle bestie, .ma in quello dei morti. Vive chi è di utilità a molti e vive chi sa far uso di sé; ma coloro che vivono nell’oscurità ed intorpidiscono, stanno in casa, così come in un sepolcro. Nella stessa soglia di questi è concesso incidere sul marmo la seguente epigrafe: « Hanno predetto la loro morte ».