da Sbeba » 9 gen 2012, 16:51
Da Modus Vivendi
Atque haec ego sic accipi volo, non tamquam assecutum esse me credam, sed tamquam assequi laboraverim, fortasse non frustra, si modo tu curam tuam admoveris interim istis, mox iis quae sequuntur. 10 Dices te non posse satis diligenter id facere, nisi prius totam actionem cognoveris: fateor. In praesentia tamen et ista tibi familiariora fient, et quaedam ex his talia erunt ut per partes emendari possint. 11 Etenim, si avulsum statuae caput aut membrum aliquod inspiceres, non tu quidem ex illo posses congruentiam aequalitatemque deprendere, posses tamen iudicare, an id ipsum satis elegans esset; 12 nec alia ex causa principiorum libri circumferuntur, quam quia existimatur pars aliqua etiam sine ceteris esse perfecta.
13 Longius me provexit dulcedo quaedam tecum loquendi; sed iam finem faciam ne modum, quem etiam orationi adhibendum puto, in epistula excedam.
Allora così io voglio che tu comprenda queste cose, non come se io credessi di averle raggiunte, ma come se avessi sofferto a raggiungerle probabilmente non inutilmente, se solo tu dedicherai il tuo impegno intanto a codeste cose, a quelle che seguono queste cose. Tu dirai di non poter fare ciò abbastanza diligentemente, se prima non avrai conosciuto tutto il processo: lo riconosco. Tuttavia sia per adesso queste cose diverranno a te più familiari, sia alcune di queste cose saranno tali da poter essere emendate una parte dopo l'altra.Difatti, se osservassi la testa staccata di una statua o qualche parte, tu non potresti capire certamente la proporzione e la regolarità da quella tuttavia potresti giudicare se questo stesso sia abbastanza elegante. E non per un'altra ragione di proemi circolano i libri, se non perchè se ne giudica compiuta una parte anche senza le restanti. Più a lungo mi ha trascinato una certa piacevolezza nel parlare con te; ma ormai terminerò per non oltrepassare in una lettera la misura che ritengo che si debba seguire anche per un'orazione.
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