da Matteo Bartoli » 12 gen 2012, 15:19
P. 306 n°11 "Grandezze e Bellezze di Siracusa (II)
C'è poi un'altra parte della città che ha nome Acradina; in essa c'è un grande foro, un bel porticato, un pregevole pritaneo, un'amplia curia e un notevole tempio di Giove Olimpo, e altre parti della città che sono divise da molte traverse. La terza è la città che, poiché in quella parte ci fu un antico tempio della Fortuna, fu chiamata Tica; in essa c'è una grande palestra e parecchi edifici sacri, e quella parte è popolata e abitata con grandissima densità. La quarta poi è quella che, poiché fu costruita per ultima , è chiamata Napoli; nel suo punto più alto ci sono un grande teatro, e inoltre due bellissimi templi, uno di Cerere, l'altro di Libera, e inoltre una statua di Apollo che è chiamata Temenite. Marcello, avendo conquista con la forza e con le armi una città tanto illustre, non ritenne che fosse adeguato alla gloria del popolo Romano questo, (cioè) distruggere ed estinguere e saccheggiare questo splendore, da cui soprattutto non si presagiva nessun pericolo. Quelle opere che furono portate a Roma, le vediamo presso il tempio di Onore e Virtù, e in altri luoghi:
niete pose nella sua casa, niente nei giardini, niente nella sua villa di campagna. Lasciò invece a Siracusa moltissime e bellissime cose; ma non violò nessun dio, non ne toccò nessuno.
Questa è una, adesso vi sparo l'altra :D
Sempre dal libro Laboratorio 1 ecco per voi "Agesilao, un grande spartano" P. 312 n°18
Senza dubbio, dopo la battaglia di Leuttra, gli Spartani non si ripresero mai e non recuperarono l'antico potere, mentre intanto Agesilao non cessò mai di aiutare la patria in qualunque modo. Infatti, avendo gli spartani bisogno soprattutto di denaro, egli offrì sostegno militare a tutte quelle città che si erano sottratte all'alleanza con il re dei Persiani; ed avendo guadagnato da quelle una grande quantità d denaro, (con esso) soccorse la patria. E questo fu straordinario: pur avendo ricevuto grandissimi donativi da re e di nasti e comunità, non portò mai niente a casa propria, non mutò mai niente del modo di vivere, niente del modo di abbigliarsi degli Spartani. Fu contento della medesima cosa in cui aveva vissuto Euristene, progenitore dei suoi: chi entrava in essa, non vedeva alcun segno di eccesso, alcuno di lusso. Infatti era stata costruita cosicché non si distinguesse in nulla dalla casa di un (cittadino) semplice e privato. E quest'uomo così grande, come ebbe la natura amica in tali virtù dell'animo, così ebbe un corpo deforme: infatti fu sia di statura bassa che di corporatura minuta che zoppo da un piede. Questa situazione produceva anche qualche bruttezza, e quelli che non la conoscevano, vedendo il suo aspetto, spesso la disprezzavano; tutti quelli che invece conoscevano le virtù, ancora di più erano infiammati dall'ammirazione.
Spero siano utili a qualcuno ;)