da stuurm » 23 gen 2012, 19:35
Scusate l'impertinenza e la pignoleria, ma il testo in latino, quello dato, presenta qualche errore che ho corretto e poi ho tradotto secondo la mia ipotesi.
Gnaeus Piso imperator fuit integer. Tamen Ita asper erat, ut saepe nimia crudelitate usus sit et multos ob levissimas culpas capite damnavit. Quondam enim ad mortem duxisse iussit militem, qui interfecisse dicebatur commilitonem. Etenim, cum eo e castris egressus erat, sed solus rediat. At subito ille apparuit miles, qui occisus credebatur. Tum centurio, supplico praepositus, carnificem iubet gladium condere. Tunc omnes, ingenti concursu magnoque gaudio, laeti ad Pisonem revertuntur. Ille autem, ira incensus, tribunal conscendit, utrumque militem capitis damnavit. Praeterea iis centurionem adiecit, haec dicens: << Te morte plecti iubeo, quia iam damnatus es ; te, quia sero ad castra rediisti et ita damnationis causa commilitoni fuisti ; te quoque, centurio, quia iussus eram militem occidere, at mihi non paruisti >>.
Gneo Pisone fu un imparziale comandante, tuttavia era così severo, che spesso usava eccessiva crudeltà e fece condannare molti a morte per lievissime colpe. Una volta infatti comandò che un soldato fosse portato (condotto) a morte, che si diceva avesse ucciso un compagno d’armi. In realtà era uscito con lui dall’accampamento, ma era ritornato solo. Poi all’improvviso apparì quel soldato, che si credeva fosse stato ucciso. Allora il centurione messo a capo del supplizio, comandò che il carnefice riponesse la spada. In quel momento tutti, in ingente massa e in grande gioia, contenti ritornano da Pisone. Ma quello, acceso d’ira, salì sulla tribuna, condannò entrambi i soldati a morte. Dopo aggiunse a questi il centurione, dicendo queste cose: << ordino che tu sia condannato a morte, perché sei già stato condannato; te, perché sei ritornato tardi all’accampamento e così sei stato motivo di condanna per il compagno d’armi; pure te, o centurione, perché era stato ordinato di uccidere il soldato, ma non mi hai obbedito.
Ciao.