da stuurm » 26 gen 2012, 0:26
Africanus superior non solum contusam et confractam belli Punici armis rem publicam, sed paene iam exsanguem atque morientem Carthaginis dominam reddidit. Cuius clarissima opera iniuriis pensando cives <vici> ignobilis eum ac desertae paludis accolam fecerunt. Eiusque voluntarii exilii acerbitatem non tacitus ad inferos tulit, sepulcro suo inscribi iubendo 'ingrata patria, ne ossa quidem mea habes'. Quid ista aut necessitate indignius aut querella iustius aut ultione moderatius? Cineres ei suos negavit, quam in cinerem conlabi passus non fuerat. Igitur hanc unam Scipionis vindictam ingrati animi urbs Romana sensit, maiorem me hercule Coriolani violentia: ille enim patriam metu pulsavi hic verecundia. De qua [re] ne queri quidem tanta verae pietatis constantia nisi post fata sustinuit.
L’Africano Maggiore rese la Republica signora di Cartagine non solo essendo indebolita e ridotta a mal partito per le armi della guerra Punica ma quasi mentre era già priva di forze e morente. I cittadini ricambiando con insulti le sue splendide imprese lo resero abitante di un oscuro villaggio e di una palude deserta. Non avendo taciuto la durezza del suo volontario esilio la porto agli inferi, ordinando che si scolpisse sul suo sepolcro “ Patria ingrata neppure le mie ossa possiedi”. Cosa c’è più indegno sia di codesta costrizione sia più equo di codesta denunzia sia più moderato di codesta vendetta? Negò le proprie ceneri a quella che non aveva lasciato fosse ridotta in cenere. Dunque la città di Roma di un animo ingrato provò questa sola vendetta di Scipione maggiore, per Ercole, della violenza di Coriolano: egli colpì la patria con il terrore questi con la vergogna. Di questo fatto si trattenne per neanche lamentarsi se non dopo la morte tanto grande (è) la fermezza dell’autentica fedeltà.
Non so se avete nel vostro archivio questa traduzione; se l'avete, questa è la mia ipotesi di traduzione. Chiedo ora se merito un credito. Grazie!