Frattanto il popolo Romano riprendeva fiato e quasi emergeva dagli inferi. Non c’erano armi: i templi erano stati spogliati. I giovani venivano a mancare: gli schiavi esonerata nel giuramento militare. Il tesoro dello Stato era in cattive aqcue: il senato ben disposto rese di pubblico dominio le proprie ricchezze. L’ordine equestre seguì l’esempio ed il popolo imitò l’ordine equestre. Alla fine a stento bastavano i registri, a stento le mani dei segretari, essendo consoli Levinio e Marcello, poiché si annotavano in pubblico le ricchezze dei privati. Contro il nemico tante volte vincitore tanto astuto non solo per coraggio ma anche bisosognava combattere con i suoi piani. Dappima fu Fabio la speranza dell’impero per quelli che ritornavano e ( così direi) rivivevano, il quale inventò una nuova vittoria su Annibale, senza combattere. Da qui a quello Temporeggiatore acclamavano con il nuovo cognome e allo Stato
No so se merito un credito; Ciao Giada e buon riposo.