da Sammy93 » 3 feb 2012, 19:57
Supplica di Sofonisba a Massanissa dal libro In pratica e in teoria pag.406 n°347
Testo:
Intranti vestibulum in ipso limine Sophoniba, uxor Syphacis, filia Hasdrubalis Poeni, occurrit; et cum in medio agmine armatorum Masinissam insignem cum armis tum cetero habitu conspexisset, regem esse, id quod erat, rata genibus advoluta eius 'omnia quidem ut possis' inquit 'in nobis di dederunt virtusque et felicitas tua; sed si captivae apud dominum vitae necisque suae vocem supplicem mittere licet, si genua, si victricem attingere dextram, precor quaesoque per maiestatem regiam, in qua paulo ante nos quoque fuimus, per gentis Numidarum nomen, quod tibi cum Syphace commune fuit, per huiusce regiae deos, qui te melioribus ominibus accipiant quam Syphacem hinc miserunt, hanc veniam supplici des ut ipse quodcumque fert animus de captiva tua statuas neque me in cuiusquam Romani superbum et crudele arbitrium venire sinas. si nihil aliud quam Syphacis uxor fuissem, tamen Numidae atque in eadem mecum Africa geniti quam alienigenae et externi fidem experiri mallem: quid Carthaginiensi ab Romano, quid filiae Hasdrubalis timendum sit vides.
Traduzione
Sofonisba, moglie di Siface, figlio del cartaginese Asdrubale, andò incontro a Massanissa che entrava nel vestibolo nella stessa soglia, e avendo visto in mezzo alla schiera dei soldati, Massanissa, che spiccava non solo per le armi ma anche per il rimanente armamento, considerando che era il re ciò che era, prostratosi alle sue ginocchia: <<In verità disse: affinchè tu possa essere potente gli dei dieero a noi ogni cosa la virtù e la tua felicità ma se è lecito ad una prigioniera mettere una voce supplice di vita e di morte, toccare le ginocchia, la destra vincitrice, ti prego e ti imploro per la regia maestà nella quale poco prima fummo anche noi, per il nome del popolo dei Numidi ciò che a te fu comune un Siface, per gli dei di questa stessa regia, i quali accettiano te un presagi migliori di quanto mandarono Sifacle lì, da questo perdono al supplice affinchè stabilisca qualunque cosa lo stesso animo conforta sulla prigionierà affincheè tu non permetta che lo venera ad una decisione superba e crudele di ciascun romano.