I romani reagiscono alla sconfitta-di Tito Livio- LATINO

Messaggioda martinaleo » 6 feb 2012, 10:28

Si chiede la versione latina "i romani reagiscono alla sconfitta" di Tto Livio

martinaleo

nuovo iscritto
nuovo iscritto
 
Risposte:

Messaggioda *Yole* » 6 feb 2012, 13:53

metti inizio e fine in latino

*Yole*

Utente GOLD
Utente GOLD
 

Messaggioda giada » 6 feb 2012, 17:13

Tribuni militum consulari potestate quattuor creati sunt, T. Quinctius Poenus ex consulatu C. Furius M. Postumius A. Cornelius Cossus. Ex his Cossus praefuit urbi, tres dilectu habito profecti sunt Veios, documentoque fuere quam plurium imperium bello inutile esset. Tendendo ad sua quisque consilia, cum aliud alii videretur, aperuerunt ad occasionem locum hosti; incertam namque aciem, signum aliis dari, receptui aliis cani iubentibus, invasere opportune Veientes. Castra propinqua turbatos ac terga dantes accepere; plus itaque ignominiae quam cladis est acceptum. Maesta civitas fuit vinci insueta; odisse tribunos, poscere dictatorem: in eo verti spes civitatis. Et cum ibi quoque religio obstaret ne non posset nisi ab consule dici dictator, augures consulti eam religionem exemere. A. Cornelius dictatorem Mam. Aemilium dixit et ipse ab eo magister equitum est dictus; adeo, simul fortuna civitatis virtute vera eguit, nihil censoria animadversio effecit, quo minus regimen rerum ex notata indigne domo peteretur.


Vennero così nominati quattro tribuni militari con potere consolare: Tito Quinzio Peno, già console, Gaio Furio, Marco Postumio e Aulo Cornelio Cosso. Di loro Cosso ebbe il governo della città, mentre gli altri tre, portata a compimento la leva militare, partirono alla volta di Veio e dimostrarono quanto in guerra sia dannoso dividere il comando tra più persone. Ciascuno prediligeva il proprio piano e siccome ognuno vedeva le cose in maniera diversa dagli altri, finirono con l'offrire al nemico l'occasione di un colpo di mano. Infatti, mentre le truppe erano disorientate perché c'era chi ordinava di dare la carica e chi la ritirata, i Veienti li assalirono sfruttando il momento propizio. Fuggendo disordinatamente i Romani ripararono nel vicino accampamento: si patì il disonore più che la sconfitta. La città, non abituata alle sconfitte, piombò nella costernazione; si odiavano i tribuni, si chiedeva un dittatore nel quale riporre le speranze di tutto il paese. Poiché anche in quella circostanza era di ostacolo lo scrupolo religioso, non potendo il dittatore essere nominato se non dal console, si consultarono gli àuguri che tolsero quello scrupolo. Aulo Cornelio nominò dittatore Mamerco Emilio che a sua volta lo scelse come maestro della cavalleria. Così, quando il paese ebbe veramente bisogno di un uomo di qualità superiori, la punizione a suo tempo inflitta dai censori non impedì che il timone dello Stato fosse affidato a una famiglia ingiustamente bollata di infa
mia.

giada

Site Admin
Site Admin
 

Torna a LATINO e GRECO

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-12-20 23:18:21 - flow version _RPTC_G1.3