da berioman » 7 feb 2012, 15:07
La congiura di Catilina
Sed ea tempestate coepere se quisque magis extollere magisque ingenium in promptu habere. Nam regibus boni quam mali suspectiores sunt, semperque iis aliena virtus formidulosa est. Sed civitas incredibile memoratu est adepta libertate quantum breui creuerit: tanta cupido gloriae incesserat. Iam primum iuventus, simul ac belli patiens erat, in castris per laborem usum militiae discebat, magisque in decoris armis et militaribus equis quam in scortis atque conviviis libidinem habebant. Igitur talibus viris non labor insolitus, non locus ullus asper aut arduos erat, non armatus hostis formidulosus: virtus omnia domuerat. Sed gloriae maximum certamen inter ipsos erat: se quisque hostem ferire, murum ascendere, conspici, dum tale facinus faceret, properabat. Eas divitias, eam bonam famam magnamque nobilitatem putabant. laudis auidi, pecuniae liberales erant; gloriam ingentem, divitias honestas volebant. memorare possum, quibus in locis maximas hostium copias populus Romanus parua manu fuderit, quas urbis natura munitas pugnando ceperit, ni ea res longius nos ab incepto traheret.
Ma in quel tempo cominciarono a farsi volere di più ed a mettere in mostra l'ingegno. Infatti ai re i valorosi sono pi sospetti degli incapaci, e sempre la virtù degli altri incute loro paura. Ma è considerato incredibile quanto brevemente nacque la civiltà, conquistata la libertà. Si era diffuso tanto desiderio di gloria. Anzitutto i giovani appena furono pronti per la guerra, impararono negli accampamenti attraverso la fatica la pratica militare, si compiacevano più delle armi bel lavorate e dei cavalli da guerra che dei banchetti. Dunque per tali uomini per nulla fuori dell'ordinario non c'era nessun luogo aspro ed arduo, ne nessun avversario armato spaventoso: il valore superava ogni ostacolo, Ma la massima competizione fra questi era per la gloria: ciascuno di loro aspirava a ferire il nemico, a salire il muro , a essere notato mentre compiva queste imprese, consideravano una ricchezza la fama e la grande nobiltà. Erano avidi di lodi e prodighi di denaro; volevano grande gloria di ricchezza acquistata onestamente. Posso ricordare che il popolo Romano sbaraglio con piccole truppe grtandfi eserciti nemici. che conquistarono combattendo città difese dalla popolazione naturale se una disgressione tale on ci portasse troppo lontani dall'argomento.