da baffo9931 » 7 feb 2012, 17:07
Ad Anneo Seneca Paolo saluta.
Con gioia ho ricevuto ieri la tua lettera, alla quale avrei risposto subito-
Sai infatti quando e per chi e in quale tempo e a chi si debba dare e fare affidamento. Dunque ti prego di non ritenere di essere trascurato, mentre invece ho riguardo alla qualità della tua persona. Ma poichè scrivi da qualche parte che le mie lettere vi sono ben gradite, mi ritengo felice per il giudizio di un uomo tanto saggio. Infatti tu giudice, maestro di retorica, precettore di un così grande principe, non diresti ciò se non lo credessi veramente. Ti auguro di vivere a lungo e di stare bene.
« II - Annaeo Senecae Paulus salutem
Litteras tuas hilaris heri accepi, ad quas rescribere statim potui, si praesentiam iuvenis, quem ad te eram missurus, habuissem. Scis enim quando et per quem et quo tempore et cui quid dari committique debeat. Rogo ergo non putes neglectum, dum personae qualitatem respicio. Sed quod litteris meis vos bene acceptos alicubi scribis, felicem me arbitror tanti viri iudicio. Nec enim hoc diceres, censor, sophista, magister tanti principis, etiam omnium, nisi quia vere dicis. Opto te diu bene valere. »