Le figure sociali e il ruolo delle donne , Tacito versione

Messaggioda Marilùù » 16 feb 2012, 17:34

Reges ex nobilitate, duces ex virtute summunt. Nec regibus infinita aut libera potestas, et duce exemplo potius quam imperio, si prompti, si conspicui, si ante aciem agant, admiratione praesunt. Ceterum neque animadvertere, neque vincire, ne verberare quidem nisi sacerdotibus, non quasi in poenam, nec ducis iussu, sed velut deo imperante , quem adesse bellantibus credunt.
Scelgono i re in base alla nobiltà, i capi militare in base alla virtù. Ai re non è un potere illimitato ( I re non hanno un potere illimitato) o un potere arbitrario ( libero dai controlli ), e i comandati più per l’esempio che per il comando, se sono pronti, ragguardevoli, se combattono in prima linea, stanno a capo dell’esercito per l’ammirazione. Del resto non è permesso se non ai sacerdoti né giustiziare ( animadvertere ) , né tenere in catene e neppure fustigare, non quasi per punizione, ne su ordine del capo, ma come per ordine ( imperante ) del Dio, che essi credono stare vicino a loro mentre combattono .Effigiesque et signa quaedam detracta lucis in proelium ferunt; quodque praecipuum fortitudinis incitamentum est, non casus, nec fortuita conglobatio turmam aut cuneum facit, sed familiae et propinquitates; et in proximo pignora, unde feminarum ululatus audiri, unde vagitus infantium. Hi cuique sanctissimi testes, hi maximi laudatores : ad matres, ad coniuges vulnera ferunt; nec illae numerare aut exigere plagas pavent, cibosque et hortamina pugnantibus gestant.


Portano in battaglia immagini e simboli alcune tratti dai boschi, e ciò che è il principale incitamento alla forza, ne per il caso ne per un casuale accorpamento fanno uno squadrone di cavalleria o un cuneo, ma in base alle famiglie e ai clan, e più vicino hanno gli affetti più cari, donde era possibile sentire l’ululato delle donne, donde i vagiti dei bambini . Questi i testimoni santissimi a ciascuno , questi i più grandi lodatori : alle madri, alle mogli portano le ferite ; ne quelle si spaventano nel contare e nell’esaminare le piaghe, e portano cibi ed esortazioni ai combattenti.
Memoriae proditur quasdam acies inclinatas iam et labantes a feminis restitutas constantia precum et obiectu pectorum et monstrata comminus captivitate,quamlonge impatientius feminarum suarum nomine timent,adeo ut efficacius obligentur animi civitatum quibus inter obsides puellae quoque nobiles imperantur.Inesse quin etiam sanctum aliquid et providum putant,nec aut consilia earum aspernantur aut responsa neglegunt.
E’ affidato alla memoria che alcune battaglie ormai volte o che stanno volgendo, furono ristabilite dalle donne con la costanza delle preghiere e ponendo i petti e con la prigionia vicina ormai mostrata di gran lunga in maniera impaziente temono a causa delle loro donne che per sé, tanto che si sentono più saldamente vincolati gli animi delle popolazioni dalle quali si pretendono come ostaggi anche nobili fanciulle. Credono anzi che nelle donne ci sia un che di santo, un che di profetico, e ne sottovalutano i consigli ne disprezzano i responsi.

Marilùù

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Messaggioda giada » 16 feb 2012, 17:56

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