da maria clelia » 22 feb 2012, 19:05
Qui autem bonam famam bonorum, quae sola vere gloria nominari potest, expetunt, aliis otium quaerere debent et voluptates, non sibi. Sudandum est iis pro communibus commodis, adeundae inimicitiae, subeundae saepe pro re publica tempestates, cum multis audacibus, improbis, nonnumquam etiam potentibus dimicandum. Haec audivimus de elarissimorum virorum consiliis et factis, haec accepimus, haec legimus. Neque eos in laude positos videmus, qui incitarunt aliquando populi animos ad seditionem, aut qui largitione caecarunt mentis imperitorum, aut qui fortis et claros viros et bene de re publica meritos in invidiam aliquam vocaverunt. Levis hos semper nostri homines et audacis et malos et perniciosos civis putaverunt. At vero qui horum impetus et conatus represserunt, qui auctoritate, qui fide, qui constantia, qui magnitudine animi consiliis audacium restiterunt, hi graves, hi principes, hi duces, hi auctores huius dignitatis atque imperi semper habiti sunt.
Coloro che cercano la buona reputazione presso gli onesti, che sola può essere veramente definita gloria, devono cercare di ottenere per gli altri la sicurezza e i piaceri, non per sé. Devono sudare per il bene comune, devono superare delle ostilità, devono sobbarcarsi spesso dei contrasti per lo stato, devono combattere con molti uomini audaci, disonesti, a volte anche potenti. Abbiamo sentito questo a proposito delle decisioni e delle azioni degli uomini più famosi, questo abbiamo sentito, abbiamo appreso, abbiamo letto. E invece non vediamo coperti di lodi, coloro che incitarono talvolta l'animo del popolo alla rivolta, o che con le elargizioni accecarono le menti degli inesperti, o che hanno esposto a qualche invidia uomini forti e famosi e che avevano ben meritato (benemeriti) nei confronti dello stato. I nostri (antenati) hanno sempre ritenuto costoro malfidi e audaci e malvagi e cittadini pericolosi. Ma in verità coloro che hanno contrastato gli assalti e i tentativi d'assalto di costoro, coloro che con il loro prestigio, la loro lealtà, la loro costanza, la loro grandezza d'animo si opposero ai piani degli avventurieri (audaci), costoro sempre furono considerati autorevoli, capi, condottieri, sostenitori di questa dignità e impero.