da mistiko94 » 24 feb 2012, 17:11
TESTO
(1) Maxime fuit optandum M Scauro, iudices, ut nullo suscepto cuiusquam odio sine offensione ac molestia retineret, id quod praecipue semper studuit, generis, familiae, nominis dignitatem. Subiit etiam populi iudicium inquirente Cn Domitio tribuno plebis. Reus est factus a Q Servilio Caepione lege Servilia, cum iudicia penes equestrem ordinem essent et P Rutilio damnato nemo tam innocens videretur ut non timeret illa. Ab eodem etiam lege Varia custos ille rei publicae proditionis est in crimen vocatus; vexatus a Q Vario tribuno plebis est. Non enim tantum admiratus sum ego illum virum, sicut omnes, sed etiam praecipue dilexi. Primus enim me flagrantem studio laudis in spem impulit posse virtute me sine praesidio fortunae, quo contendissem, labore et constantia pervenire. Et quoniam congesta fuit accusatio magis acervo quodam criminum, non distinctione aliqua generum et varietate. Bostarem igitur quendam dixit Norensem fugientem e Sardinia Scauri adventum prius illum sepultum quam huic cenam esse sublatam. Si denique in illa bona invadere nullo modo potuisset nisi mortuo Bostare. Si me hercule, iudices, pro L Tubulo dicerem, quem unum ex omni memoria sceleratissimum et audacissimum fuisse accepimus, tamen non timerem, venenum hospiti aut convivae si diceretur cenanti ab illo datum cui neque heres neque iratus fuisset. Bona quam quod habebat veniret. Agedum ego defendi Scaurum, Triari; defende tu matrem. Te metuere ne non solvendo fuisse, bona denique reus ne retinere voluisse quae proscripta essent, nisi. Cum dare nollet Aris, clam ex Sardinia est fugere conatus. Redimunt se ea parte corporis, propter quam maxime expetuntur. Sic, inquam, se, iudices, res habet; neque hoc a me novum disputatur, sed quaesitum ab aliis est. Illa audivimus, hoc vero meminimus ac paene vidimus, eiusdem stirpis et nominis P Crassum ne in manus incideret inimicorum, se ipsum interemisse. Ac neque illius Crassi factum superioris isdem honoribus usus, qui fortissimus in bellis fuisset, M Aquilius potuit imitari. (2) suae rerumque gestarum senectutis dedecore foedavit. Quid vero? Alterum Crassum temporibus isdem num aut clarissimi viri Iulii aut summo imperio praeditus M Antonius potuit imitari? (3) Quid? In omnibus monumentis Graeciae, quae sunt verbis ornatiora quam rebus, quis invenitur, cum ab Aiace fabulisque discesseris, qui tamen ipse ignominiae dolore, ut ait poeta, victor insolens se victum non potuit pati, praeter Atheniensem Themistoclem, qui se ipse morte multavit?
TRADUZIONE
(1) O giudici, non avendo appoggiato nessuno senza odio e malcontento di qualcuno, M Scauro dovette scegliere ciò che sempre desiderò, per conservare la dignità della stirpe, della famiglia, del nome. Si sottopose anche al giudizio del popolo per mezzo del tribuno della plebe Cn Domizio che faceva indagini. Fu fatto colpevole da Q Servilio Copione per la legge Servilia, essendo le sentenze nelle mani dellordine equestre e sembrando nessuno tanto innocente al condannato P Rutilio da non temere quelle cose. Quel difensore della repubblica fu accusato di tradimento dallo stesso anche dalla legge Varia; fu perseguitato dal tribuno della plebe Q Vaio. Io infatti non solo apprezzai assai quelluomo, come tutti, ma anche particolarmente gli volli bene. Infatti il primo indusse me, ardente di zelo, al fine di ottenerlo, nella speranza di poter pervenire nelle (sue) lodi con impegno e costanza, con la virtù senza laiuto della fortuna. E poiché larringa dellaccusa è stata messa insieme più da un mucchio (di cose) solo qualche volta di crimini, senza distinzione di generi e varietà. Dunque ha detto che Bostarte, uno di Nora che fuggiva dalla Sardegna venuto a Scauri prima che quello fosse sepolto gli fu servita una cena. Se alla fine, in alcun modo tranne che per il defunto Bostarte, avesse potuto piombare addosso a quelle cose buone. Se, o giudici, per Ercole, dicessi me a favore di L Tubulo, abbiamo accettato che fu uno a ogni memoria scelleratissimo e audacissimo, tuttavia non avrei paura, se si fosse detto che si sarebbe dato il veleno allospite o commensale che era a cena da quello al quale non sarebbe stato né erede né in collera. Aveva cose buone come queste cose, verrebbe. Io devo agire devo difendere Scauro, o Triari; tu difendi una madre. Temo che tu non lo abbia dovuto assolvere, alla fine il colpevole (teme) che tu abbia voluto ritenere quelle cose giuste per comunicarle ufficialmente, se non. Non volendo dare agli Ari, di nascosto tentò di fuggire dalla Sardegna. Lo lasciano scappare con quella parte del corpo, a causa di quella stessa che in special modo sono desiderati. Dico, o giudici, la cosa sta in questi termini; né è cosa nuova ciò che è detto da me, ma è stato chiesto da quelli. Abbiamo ascoltato quelle cose, in verità ricordiamo ciò e poco manca che lo abbiamo visto, che, per non cadere nelle mani dei nemici, egli stesso lasciò passare P Crasso per la sua stirpe e nome. E né M Aquilio potette imitare lazione di quel Crasso della consuetudine ai suoi onori di un posto più elevato, per essere stato fortissimo nelle battaglie. (2) infamò con disonore di gesta di vecchiaia e di sue azioni. Che cosa è vero? Forse che Marco Antonio fornito sia di alto comando sia (del comando) di un famosissimo uomo Giulio in quello stesso momento potette imitare laltro Crasso? (3) Che cosa? In tutti i monumenti della Grecia, che sono più ornati con parole che con cose, chi è trovato, allontanandosi da Aiace e dalle favole, il quale tuttavia, come dice il poeta, egli stesso per dolore di ignominia, vincitore insolente non potette tollerare di essere stato vinto, eccetto Temistocle lAteniese, il quale punì se stesso con la morte?