da Lupin III » 24 feb 2012, 19:57
V. ad Lesbiam
Vivamus mea Lesbia, atque amemus,
rumoresque senum seueriorum
omnes unius aestimemus assis!
soles occidere et redire possunt:
nobis cum semel occidit breuis lux,
nox est perpetua una dormienda.
da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum.
dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut ne quis malus inuidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.
Viviamo, mia Lesbia, e amiamo,
e le maldicenze dei vecchi più severi
valutiamole tutte quante un solo soldo!
I giorni possono tramontare e risorgere:
una volta che il breve giorno è tramontato,
noi dobbiamo dormire un’unica eterna notte.
Dammi mille baci, poi cento,
poi altri mille, poi altri cento,
poi altri mille senza interruzione, poi cento.
Quindi, dopo che ne avremo dati molte migliaia,
li mescoleremo, per non saperli,
o poiché nessun malvagio possa invidiarci,
sapendo che esiste un tanto grande numero di baci.