VERSIONE LATINO LIBRO ORNATUS N.393 LA VERA AMICIZIA

Messaggioda crystal21 » 24 feb 2012, 23:25

Anche se è autosufficiente tuttavia non ha un amico, tuttavia gliene serve uno per esercitare l’amicizia perché una virtù così grande non resti inattiva. Non per lo scopo che diceva Epicuro in quella stessa lettera non deve cercare un amico per avere qualcuno accanto a se quando è ammalato o che l’aiuti se prigioniero o povero, ma qualcuno al quale egli possa sedere accanto quando l’altro è ammalato e che egli possa liberare quando è circondato dalla guardia nemica. Chi guarda solo a se stesso e per questo cerca di ottenere un’amicizia pensa male., Come l’amicizia comincia così finisce. Si è cercato un amico per portare aiuto nella prigionia, non appena si sente il tintinnio di una catena, scappa (l’amico). Queste sono amicizie che la gente chiama opportunistiche: chi è stato preso come amico soltanto per tornaconto, sarà gradito finché sarà utile. Ecco perché uno stuolo di amici attornia quelli che godono di fiorente fortuna. Intorno a chi ha subito un rovescio regna la solitudine; ben presto gli amici se la squagliano, appena messi alla prova. Ecco perché ci sono tanti esempi scandalosi di persone che abbandonano gli amici per paura e di altri ancora che sempre per paura li tradiscono. Il principio e la fine saranno inevitabilmente coerenti: chi ha cominciato a essere amico perché gli conviene, cesserà anche di esserlo perché gli conviene.

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Messaggioda giada » 25 feb 2012, 9:09

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