da eveline » 27 feb 2012, 13:21
clari fontes, n° 176 pag. 428
Cicerone
inizio: "non ego iam cum huius vita.."
fine: "positam cum cylindro."
Non ego iam cum huius vita, qua taetrius miserius detestabilius escogitare nihil possum, Platonis aut Archytae vitam comparabo, doctorum hominum et plane sapientium: ex eadem urbe humilem homunculum a pulvere et radio excitabo, qui multis annis post fuit, Archimedem. Cuius ego quaestor ignoratum ab Syracusanis, cum esse omnino negarent, saeptum undique et vestitum vepribus et dumetis indagavi sepulcrum. Tenebam enim quosdam senariolos, quos in eius monumento esse inscriptos acceperam, qui declarabant in summo sepulcro sphaeram esse positam cum cylindro.
io non paragonerò la vita di platone o di archita, uomini colti e assolutamente sapienti, con la vita di questo (uomo), della quale non potrei pensare nulla di più oscuro, infelice e detestabile: risolleverò invece un umile e semplice uomo dalla polvere e dal suo bastoncino proveniente da quella stessa città. Archimede, che lì visse (fu) molti anni dopo. io, (quando ero) questore, scoprii il sepolcro di archimede non conosciuto dai siracusani, visto che dicevano che non esisteva affatto, circondato da tutte le parti e rivestito di cespugli e rovi. ricordavo infatti alcun senari di poco conto che sapevo che erano stati incisi sulla sua tomba, i quali dicevano che sulla sommità del sepolcro era stata posta una sfera con un cilindro.