48.

Messaggioda ricciosa95 » 29 feb 2012, 16:30

Lo stesso giorno, avanzò il campo e si attestò sotto un monte a sei miglia da Cesare. Il giorno dopo portò le sue truppe oltre il campo di Cesare e si accampò a due miglia di distanza, nell'intento di intercettare i rifornimenti inviati dai Sequani e dagli Edui. Nei cinque giorni successivi, Cesare fece uscire le sue truppe dall'accampamento, schierandole a battaglia, per offrire ad Ariovisto l'occasione di attaccare, nel caso ne avesse avuta intenzione. Ma Ariovisto trattenne per tutto il periodo l'esercito al campo, ingaggiando invece continui scontri di cavalleria. Il genere di combattimento nel quale i Germani erano addestrati era il seguente: vi era un corpo di seimila cavalieri, affiancato da altrettanti fanti, i più forti e veloci, scelti in tutto l'esercito da ciascun cavaliere per sua difesa personale; con loro i cavalieri muovevano a battaglia e al loro fianco si ritiravano; se la situazione diventava critica, i fanti accorrevano in aiuto, se qualcuno per una ferita più grave cadeva da cavallo, lo circondavano per proteggerlo; se bisognava avanzare o ritirarsi rapidamente, i fanti erano talmente allenati nella corsa che, sostenendosi alle criniere dei cavalli, ne eguagliavano in velocità l'andatura.

ricciosa95

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Messaggioda *Yole* » 29 feb 2012, 16:33

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