Ubi tyrannus est, ibi non vitiosam, sed plane dicendum est nullam esse rem publicam.' Praeclare quidem dicis' Laelius; 'etenim video iam quo pergat oratio.' (Scipio) 'vides igitur ne illam quidem quae tota sit in factionis potestate, posse vere dici rem publicam.' (Laelius) 'sic plane iudico.' (Scipio) 'et rectissime quidem iudicas; quae enim fuit tum Atheniensium res, dum post magnum illud Peloponnesiacum bellum triginta viri illi urbi iniustissime praefuerunt? num aut vetus gloria civitatis, aut species praeclara oppidi, aut theatrum, gymnasia, porticus, aut propylaea nobilia aut arx aut admiranda opera Phidiae, aut Piraeus ille magnificus rem publicam efficiebat?' 'minime vero' Laelius 'quoniam quidem populi res non erat.
Dove c’è il tiranno, ivi (lo Stato) non è irregolare, ma si deve dire che assolutamente non esiste. Lelio, tu dici quindi molto bene; tuttavia vedo già dove miri il discorso. (Scipione) tu pensi che neppure quello che sia tutto in potere di un partito, possa essere chiamato veramente uno Stato. (Lelio) così chiaramente credo. (Scipione) e tu pensi dunque rettamente; infatti quale Stato degli Ateniesi ci fu allora, mentre dopo la grande guerra del Peloponneso furono messi a capo i trenta uomini molto ingiustamente sulla città? O forse l’antica gloria della città, o la bella immagine della cittadella o il teatro, le scuole, il portico o le nobili propilei o l’arte da ammirare le opere di Fidia o quel famoso magnifico Pireo, costituiva lo Stato? Niente assolutamente Lelio poiché neppure era il potere del popolo.
Spero sia quello messo sopra il testo latino. Ciao. non merito forse un punto? ho dato due versioni di latino oggi.