UN MOSTRUOSO SERPENTE

Apud Tuberonem, rerum scriptorem haud infimum, historiam de serpente inusitatae longitudinis legimus. Is enim narrat bello Punico primo Atilium Regulum consulem in Africa cum castra apud Bagradam flumen posuisset, proelium grande atque acre fecisse adversus serpentem invisitatae magnitudinis in illis locis stabulantem, et cum eum magna totius exercitus conflictione ballistis atque catapultis diu oppugnatum interfecisset, eius corium longum pedes centum et viginti Romam misisse. Eiusdem serpentis mentio facit Titus Livius, omnium Romanorum rerum scriptorum clarissimus. Is enim ait (= dice) serpentem tantae magnitudinis fuisse ut Atilii Reguli exercitum usu amnis prohiberet, multosque milites ingenti ore corripuisse, complures caudae voluminibus elisisse. Cum denique telorum ictu, ballistarum tormentis, silicum crebris et ponderosis verberibus undique petitus procubuisset, omnibus et cohortibus et legionibus ipsa Carthagine terribilorem visus est( = sembrò)

traduzione
Presso Tuberone, storico non infimo, leggiamo una storia su un serpente di straordinaria grandezza. Quello infatti narra che durante la prima guerra punica il console Attilio Regolo avendo posto l'accampamento presso il fiume Bagrada, abbia compiuto un grande e violento scontro contro un serpente di straordinaria grandezza che dimorava in quei luoghi, e avendolo ucciso dopo averlo assalito con grande lotta di tutto l'esercito per mezzo di macchine da guerra e catapulte, abbia mandato a roma la pelle di questo lunga 120 piedi. Menzione dello stesso serpente fa Tito Livio, il più illustre di tutti gli storici romani. Quello infatti dice che il serpente sia stato di tanta grandezza da impedire all'esercito di Attilio Regolo l'uso del fiume, che abbia afferrato con la grande bocca molti soldati, che abbia cacciato molti con i giri della coda. E infine essendo stramazzata colpita da ogni parte dal colpo dei dardi, dalle percosse delle macchine da guerra, dai frequenti e ponderosi colpi delle pietre, a tutte le corti e legioni sembrò più terribile della stessa cartagine.