Primi re di Roma. versione 39 pag. 25 Comes in Itinere

Primi re di Roma. da Eutropio
Postea Numa Pompilius rex creatus est, qui bellum quidem nullum gessit, sed non minus civitati quam Romulus profuit. Nam et leges Romanis moresque constituit, quia Romani proeliorum consuetudine a populis finitimis iam latrones ac semibarbari putabantur. Postea a Numa annus descriptus est in decem menses, et infinita Romae sacra ac templa constituta sunt. Rex morbo decessit. Numae successit Tullus Hostilius qui multa bella reparavit. Albani finitimi victi sunt et Veientes et Fidenates. Urbs ampliata est usque ad Caelium montem. Fulmine ictus, Tullus cum domo sua arsit. Postea Ancus Marcius, Numae ex filia nepos, imperium suscepit. Contra Latinos multum dimicavit. Mons Aventinus civitati adiectus est et Ianiculus: apud Tiberis ostium civitas nomine Ostia supra mare condita est. Etiam Marcius morbo periit.

In seguito Numa Pompilio fu eletto re, il quale non combattè neanche una guerra, ma giovò alla cittá non meno di Romolo. Infatti stabilì sia le leggi sia le tradizioni dei Romani, poichè i Romani erano considerati già predoni e selvaggi dai popoli vicini per l'abitudine alla guerra. Poi da Numa l'anno fu diviso in dieci mesi, e a Roma furono costruiti numerosissimi santuari e templi. Il re morì per una malattia. A Numa successe Tullio Ostilio che ricominciò a fare molte guerre. I vicini Albani, i Veienti e i Fidenati furono sottomessi. Roma fu ampliata fino al monte Celio. Colpito da un fulmine, Tullio arse con la sua casa. Anco Marzio, nipote di Numa per via della figlia, prese il potere. Combattè a lungo contro i Latini. Il colle Aventino fu aggiunto alla città e anche il Gianicolo: presso la foce del Tevere sul mare fu fondata la città chiamata Ostia. Anche Marzio morì per malattia.