da odiolatinoegreco » 18 mar 2012, 14:32
Quelli esperti di letteratura greca non sono onesti , reputeranno conveiente ciò che corrisponde ai propri costumi. ma qualora impareranno che l'onestà e la vergogna non sono la stessa cosa per tutti, dichiareranno che tutte le cose devono essere giudicate secondo i principi fondamentali. E infatti per cimone non fu brutto,uomo eccelso di atene, sposare la propria sorella, dal momento che i suoi cittadini fecero uso dello stesso principio: ma ciò in verità viene considerato empio secondo i nostri cosyumi. fu grande onore in tutta la grecia essere proclamati vincitori ad olimpia; recitare in pubblico e fare spettacolo non fu per nessuno motivo di disonore. Invece tutte queste cose presso di noi sono ritenute un infamia , oppure volgari e lontane dall'onore. Al contrario molte cose onorevoli per i nostri costumi presso di loro sono considerate disdicevoli. quale romano infatti, si vergogna di portare la propria moglie al banchetto ? o quale madre di famiglia non detenie il primo posto nella casa e non si mostra in pubblico? Ma in grecia avviene diversamente.
Versione di C.Nepote dal libro officina vertendi.