Al sapiente nulla può togliere la fortuna (Seneca)

Messaggioda Waitingforthesun » 8 apr 2012, 17:20

Sapiens nihil perdere potest,omnia in se reposuit,nihil fortunae credidit,bona sua in solido habet contentus virtute,quae fortuitis non indiget,ideoque nec augeri nec minui potest.Nihil eripit fortuna nisi quod dedit, virtutem autem non dat,ideo nec detrahit. Megaram Demetrius ceperat,cui cognomen Poliorcetes fuit.Ab hoc Stilbon philosophus interrogatus num quid perdidisset:"Nihil-inquit-omnia mea mecum sunt".Atqui et patrimonium eius in praedam cesserat et filias rapuerat hostis et patria in alienam dicionem pervenerat et ipsum rex circumfusus victoris exercitus armisex superiore loco rogitabat.At ille victoriam illi excussit et se,urbe capta,non invictum tantum sed indemnem esse testatus est:habebat enim vera secum bona,in quae non est manus iniectio;at quae dissipata et direpta ferebantur,non iudicabat sua sed adventicia et nutum fortunae sequentia.Ideo ut non propria dilexerat:omnium enim extrinsecus adfluentium lubrica et incerta possessio est.


Il saggio non può perdere nulla,ha riposto tutti i beni in se stesso,non ha affidato niente alla fortuna,ha al sicuro i suoi beni contento della virtù,la quale non ha bisogno di beni offerti dalla fortuna e perciò non può essere nè accresciuta nè può subire perdite.La fortuna non porta via niente se non ciò che ha dato;ma non dà la virtù perciò neppure la toglie.Demetrio,soprannominato Poliorcete,aveva conquistato Megara.Interrogato da lui se avesse perso qualcosa,il filosofo Stilbone rispose:"Niente,tutti i miei beni sono con me". Eppure il suo patrimonio era diventato bottino di guerra,il nemico aveva catturato le sue figlie,la patria era passata in potere altrui ed il re,circondato dalle armi dell'esercito vincitore,dall'alto del suo seggio gli rivolgeva domande insistenti.Ma Stilbone gli tolse l'orgoglio della vittoria e benchè la sua città fosse stata presa testimoniò non solo di non essere stato vinto ma di non aver subito danni:aveva infatti con sè i veri beni sui quali non c'è possibilità di mettere le mani;invece i beni che messi a ruba e saccheggiati venivano portati via non li giudicava suoi ma esterni e soggetti al volere della fortuna.Perciò li aveva amati come se non fossero cosa sua:infatti il possesso di tutte le cose che affluiscono dall'esterno è malsicuro ed incerto.

Waitingforthesun

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Messaggioda stuurm » 8 apr 2012, 18:46

Non sono tanto d'accordo con questo discorso.
Non sempre ciò che reputiamo "amore" è l'Amore; per cui è sempre meglio seguire l'intelligenza della retta coscienza.

stuurm

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Messaggioda giada » 8 apr 2012, 19:42

Il vero problema stuurn sta nel fatto sono poche le persone (purtroppo) Sagge e sapienti a questo mondo, specie oggi nella nostra società così vuota e povera di valori. Quindi essendo poveri in se stessi tutti si attaccano ai beni materiali....

Vabbè detto questo ti ringrazio l'utente e gli mando il credito
grazieate

giada

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