L'educazione dei giovani spartani-Senofonte

Messaggioda elenef13 » 18 apr 2012, 13:58

ciao a tutti potete mandarmi la versione di greco di senofonte
l'educazione dei giovani spartani dal libro kata logon pag 308 n 199 mi fareste un favore immenso!
grazie a tutti
inizio: otan ge men ek paidon
fine: esti ton tes zeleias fuseos

elenef13

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Messaggioda *Yole* » 18 apr 2012, 14:08

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Messaggioda giada » 18 apr 2012, 14:22

Ὅταν γε μὴν ἐκ παίδων εἰς τὸ μειρακιοῦσθαι ἐκβαίνωσι, τηνικαῦτα οἱ μὲν ἄλλοι παύουσι μὲν ἀπὸ παιδαγωγῶν, παύουσι δὲ ἀπὸ διδασκάλων, ἄρχουσι δὲ οὐδένες ἔτι αὐτῶν, ἀλλ᾽ αὐτονόμους ἀφιᾶσιν· ὁ δὲ Λυκοῦργος, καταμαθὼν τοῖς τηλικούτοις μέγιστον μὲν φρόνημα ἐμφυόμενον, μάλιστα δὲ ὕβριν ἐπιπολάζουσαν, ἰσχυροτάτας δὲ ἐπιθυμίας τῶν ἡδονῶν παρισταμένας, τηνικαῦτα πλείστους μὲν πόνους αὐτοῖς ἐπέβαλε, πλείστην δὲ ἀσχολίαν ἐμηχανήσατο. Ἐπιθεὶς δὲ καὶ εἴ τις ταῦτα φύγοι, μηδενὸς ἔτι τῶν καλῶν τυγχάνειν, ἐποίησε μὴ μόνον τοὺς ἐκ δημοσίου ἀλλὰ καὶ τοὺς κηδομένους ἑκάστων ἐπιμελεῖσθαι, ὡς μὴ ἀποδειλιάσαντες ἀδόκιμοι παντάπασιν ἐν τῇ πόλει γένοιντο. Пρὸς δὲ τούτοις τὸ αἰδεῖσθαι ἰσχυρῶς ἐμφῦσαι βουλόμενος αὐτοῖς καὶ ἐν ταῖς ὁδοῖς ἐπέταξεν ἐντὸς μὲν τοῦ ἱματίου τὼ χεῖρε ἔχειν, σιγῇ δὲ πορεύεσθαι, περιβλέπειν δὲ μηδαμοῖ, ἀλλ᾽ αὐτὰ τὰ πρὸ τῶν ποδῶν ὁρᾶν. Ἔνθα δὴ καὶ δῆλον γεγένηται ὅτι τὸ ἄρρεν φῦλον καὶ εἰς τὸ σωφρονεῖν ἰσχυρότερόν ἐστι τῆς θηλείας φύσεως


Quando (i ragazzi), uscendo dall'infanzia [da bambini], si avviano ad essere adolescenti, allora gli altri (Greci li) emancipano [fanno cessare] dai pedagoghi e dai maestri, e nessuno più li guida, ma li abbandonano a se stessi; invece Licurgo, resosi conto che nei (ragazzi) di quell'età è innato un grandissimo amor proprio, ma affiora prepotentemente in superficie la presunzione, ed (inoltre) fortissimi desideri di piaceri (fisici li) invadono, proprio a quell'età impose loro moltissime fatiche ed escogitò (per loro) ogni sorta di occupazione. E poiché stabilì anche che, se uno si fosse sottratto a queste (incombenze), non avrebbe (mai) più ottenuto nessun onore (pubblico) [nessuna delle cose belle], fece (in modo) che non solo le pubbliche autorità [quelli dalla cosa pubblica], ma anche i loro congiunti [oppure: quelli che si prendevano cura (di loro)] si preoccupassero di ciascuno (di loro), per evitare che, macchiandosi di vigliaccheria, diventassero oggetto di assoluto disprezzo in città. Oltre a questo, volendo inculcare profondamente in loro il senso del pudore, ordinò perfino [καί] che per la strada tenessero le mani in tasca [dentro la veste], camminassero in silenzio, non guardassero in giro da nessuna parte, ma tenessero lo sguardo fisso a terra davanti a sé [guardassero le cose stesse davanti ai piedi]. Appunto da questo è risultato chiaro che, anche in materia di decoro, il sesso maschile è più forte di quello femminile.

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