da alex79 » 16 mag 2012, 4:39
inizio:perrano accidit ut fine:qui ab eo ius patebant
rarissimamente succede che i re sentano cose vere su di loro.Quindi mi fa piacere riportare la schietta risposta,che diede al re filippo una misera donna .avendo lei con i fratelli una grave controversia sul patrimonio,andò da Filippo e molto e a lungo (lo) pregò,che giudicasse la sua lite:"Questo solo ti chiedo: punire le offese dei fratelli.Se non mi aiuterai (avrai aiutato),perderò tutte le mie sostanze.Abbi pietà di me,o re".Queste e cose simili insistentemente lei richiese;e allora il re,benchè fosse oppresso(era oppresso) da incombenze pubbliche(dello Stato) e benchè fosse (fu) infastidito dalla continua e fastidiosa richiesta:"Non ho (mi manca) il tempo"-rispondeva-"quando potrò (avrò potuto),ti chiamerò; adesso và via". Tutta lei assai schiettamente:"Questo rifiuto in verità",-esclamò-"certamente non si addice ad un re!".Non invano parlò:infatti Filippo si pentì del suo comportamento,e non solo lei (a lei) offrì ascolto (le orecchie),ma subito fece entrare la folla di tutti gli altri,che da lui chiedevano un giudizio/giustizia.