CICERONE - LE ARTI A ROMA E IN GRECIA

Messaggioda MANUELIK96 » 11 ago 2012, 8:56

(DA NOVA OFFICINA P.545 N.475)
Honorem poetis Romae non fuisse declarat oratio Catonis...
...qui nesciebat non satis excultus putabatur.

L'orazione di Catone mostra che non c'è stato onore ai poeti di Roma, dove si rimprovero a Marco Nobiliore il fatto di aver portato con se nella provincia poeti: aveva portato infatti con se in Etolia Ennio. Laddove i poeti avevano meno onore, la ci furono opere minori. O riteniamo, se a Fabio Pittore, nobilissimo tra gli uomini, fosse data lode perché dipingesse, che non ancor ci sarebbero stati molti Policleti e Parrasi? L'onore genera le arti e tutti sono eccitati verso gli studi dalla gloria, sempre giacciono quelle attività che sono disprezzate dal popolo. I greci ritenevano che la migliore cultura sia posta nel canto delle voci e degli strumenti: pertanto si dice che Epaminonda avesse cantato egregiamente con le corde e Temistocle rifiutando nel banchetto la lira, e considerato il piu incolto. Dunque nella Grecia i musicisti fiorivano e tutti impararono le cose e chi non conosceva era stimato non abbastanza colto.

MANUELIK96

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Messaggioda giada » 13 ago 2012, 15:06

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