da Nome e Cognome » 1 set 2012, 10:03
"In tanta tamque corrupta civitate Catilina, id quod factu facillimum erat, omnium flagitiorum atque facinorum circum se tamquam stipatorum catervas habebat. Nam quicumque inpudicus, adulter, ganeo, manu, ventre, pene, bona patria laceraverat, quique alienum aes grande conflaverat quo flagitium aut facinus redimeret, praeterea omnes undique parricidae, sacrilegi, convicti iudiciis aut pro factis iudicium timentes, ad hoc quos manus atque lingua periurio aut sanguine civili alebat, postremo omnes quos flagitium, egestas, conscius animus exagitabat, ei Catilinae proxumi familiaresque erant. Quod si quis etiam a culpa vacuus in amicitiam eius inciderat, cottidiano usu atque illeceberis facile par similisque ceteris efficiebatur. Sed maxume adulescentium familiaritates adpetebat; eorum animi molles etiam et fluxi dolis haud difficulter capiebantur."
In una cosi` grande e cosi` corrotta citta`, Catilina, cio` che era facilissimo da farsi, aveva moltitudini attorno a se` di ogni disonore e scelleratezza come seguaci. Infatti, chiunque, spudorato, adultero, crapulone, aveva rovinato i beni della patria con il gioco, la gola o la lussuria e chi aveva fatto grandi debiti, con cui riscattare vergogna e scelleratezza, e inoltre tutti i parricidi da ogni parte, i sacrileghi, i condannati nei processi o paurosi di giudizio per le loro azioni, a cio` aggiungi coloro cui la mano e la lingua procuravano nutrimento con spergiuro e strage di cittadini, infine tutti coloro che erano agitati da vergogna, stento, animo conscio, tali erano amici intimi e parenti di catilina. E se qualcuno, anche libero da colpa, si era imbattuto nella sua amicizia, con frequenza giornaliera e lusinghe facilmente era reso simile in tutto agli altri. Ma soprattutto aspirava all'amicizia dei giovani: i loro animi ancora modellabili e instabili per via dell'eta` non difficilmente erano presi con l'inganno. Da Sallustio