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NUOVO COMPRENDERE E TRADURRE MATERIALI DI LAVORO VOLUME 2
Pagina 261 Versione 8
Invettiva di Cicerone
I. Cicerone si scaglia contro M. Antonio
Quid est, patres conscripti, in Antonio praeter crudelitatem, petulantiam, effrenatam audaciam? Quis tam prave, tam turpiter in cives se gessit? Num monstrum magis horrendum et impium in terris esse putatis? Num vobis spes estb Antonium mitiorem fieri posse? Quousque igitur is, qui omnes hostes scelere superavit, nominem hostium carebit? Quando, di immortales, hanc urbem ab hoc inhonesto homine liberabitis?
da Cicerone
TRADUZIONE
Che cosa c'è, o senatori, in Antonio oltre che crudeltà, insolenza, sfrenata audacia? Chi tanto malvagiamente, tanto vergognosamente si mostrò ai cittadini? Forse che pensa di essere un mostro molto orrendo ed empio in terra? Forse che in voi c'è la speranza che Antonio possa diventare più benigno? Fino a che punto dunque, egli che ha superato tutti i nemici in malvagità, sarà privo del nome di nemico? Quando, o dei immortali, libererete questa città da questo uomo disonesto?