da cchiara » 3 set 2012, 19:35
Caesar Pompeianis ex fuga intra vallum compulsis nullum spatium perterritis dari oportere existimans milites cohortatus est, ut beneficio fortunae uterentur castraque oppugnarent. 2 Qui, etsi magno aestu fatigati (nam ad meridiem res erat perducta), tamen ad omnem laborem animo parati imperio paruerunt. 3 Castra a cohortibus, quae ibi praesidio erant relictae, industrie defendebantur, multo etiam acrius a Thracibus barbarisque auxiliis. 4 Nam qui acie refugerant milites, et animo perterriti et lassitudine confecti, missis plerique armis signisque militaribus, magis de reliqua fuga quam de castrorum defensione cogitabant. 5 Neque vero diutius, qui in vallo constiterant, multitudinem telorum sustinere potuerunt, sed confecti vulneribus locum reliquerunt, protinusque omnes ducibus usi centurionibus tribunisque militum in altissimos montes, qui ad castra pertinebant, confugerunt.
Cesare, spinti i Pompeiani dalla fuga dentro il vallo, pensando che non bisognava dare una pausa ai (nemici) atteriti, esortò i soldati a servirsi dell'aiuto della fortuna e assediare l'accampamento.E questi, sebbene stanchi per la troppa calura (infatti si era giunti a mezzogiorno), tuttavia, pronti nell'animo ad ogni fatica, obbedirono al comando.2 -L'accampamento era difeso accanitamente dalle corti, che erano state lasciate lì a difesa, e anche molto più accanitamente dai Traci e dalle truppe ausiliari dei barbari. Infatti i soldati, che erano fuggiti dalla battaglia, impauriti profondamente (nell'animo) e logorati dalla fatica, abbandonate la maggior parte delle armi e delle insegne militare, pensavano più alla fuga che alla difesa dell'accampamento.3-Ma invece, coloro che sbarravano il vallo, non poterono sostenere troppo a lungo la moltitudine di giavellotti, ma , disfatti dalle ferite, lasciarono il luogo assegnato, e subito tutti, servandosi a capo dei centurioni e dei tribuni militari, si rifugiarono su altissime montagne, che erano vicine all'accampamento.