da pierrax » 11 set 2012, 12:13
TITOLO: La formazione dell'oratore
LIBRO: Callidae Voces
AUTORE: Cicerone
TESTO IN LATINO: nunc sive qui volet, eum philosophum, qui copiamnobis rerum orationisque tradat, per me appellet oratorem licet; sive hunc oratorem, quem ego dico sapientiam iunctam habere eloquentiae, philosophum appellare malet, non impediam; dum modo hoc constet, neque infantiam eius, qui rem norit, sed eam explicare dicendo non queat, neque inscientiam illius, cui res non suppetat, verba non desint, esse laudandam; quorum si alterum sit optandum, malim quidem indisertam prudentiam quam stultitiam loquacem ; sin philosophum, sublata controversia est; sin eos siiungent, hoc erunt inferiores, quod in oratore perfecto inest contemnatur ab eis, necesse est tamen aliquem cumulum illorum artibus adferre videatur.
TRADUZIONE IN ITALIANO: ora se qualcuno vorrà è lecito che chiami oratore quel filosofo che ci dà abbondanza di conoscenze e di eloquenza; se preferisce chiamare filosopo questo oratore che io dico che ha la sapienza unita all'eloquenza, non lo impedirò; purchè sia chiaro questo: che non sono da lodare nè l'incapacità di esprimersi di colui che conosce dei contenuti ma non riesce a spiegarli con le parole, nè l'ignoranza di quello che non dispone a sufficienza di conoscenze ma al quale non mancano le parole. se si dovesse scegliere uno dei due, preferirei certamente una saggezza priva di eloquenza piuttosto hche una stoltezza loquace; se invece cercassimo ciò che spicca fra tutte le cose, bisognerebbe dare la vittoria all'oratore dotto; se ammettono che questi sia da identificare con il filosofo, è oggetto di controversia; ma se li separano in ciò saranno inferiori, che nel perfetto oratore c'è tutta la loro conoscenza mentre nel sapere dei filosofi non necessariamente c'è l'eloquenza; che sebbene venga disprezzata dai filosofi, è inevitabile tuttavia che sembri apportare un certo valore in più alle loro scienze.