da claematti » 12 set 2012, 13:37
tra opere d'arte e libri (ad attico) da "lettere e orazioni" di Cicerone
Cicero Attico s.
Apud matrem recte est, eaque nobis curae est. INIZIO
Thyillus te rogat, et ego eius rogatu, Eumolpidòn pàtria. FINE
1) Da tua madre tutto bene, ce ne prendiamo cura noi. Ho deciso che avrei pagato a L.Cincio 20.400 sesterzi per le idi di Febbraio. Vorrei che tu ti adoperassi affinchè io abbia quanto prima quelle statue ("ea quae") che hai pronte, e vorrei che tu ti dessi, come mi hai promesso, da fare per trovare il modo di mettermi su una biblioteca. Ogni speranza di mio diletto che, quando andrò in pensione, voglio avere l'ho posta nella tua umanità.
2) Troppo di rado mi giunge una tua lettera ed è molto più facile che tu trovi uno che parta per Roma che io per Atene. E così, per questo mio dubbio, questa stessa lettera è abbastanza breve perchè, essendo incerto su dove tu sia, non vorrei che questa nostra conversazione familiare capiti in mani altrui. Aspetto con ansia le statue di Megara e le Erme di cui mi hai scritto. Qualsiasi altra cosa del genere avrai, che ti sembri degna dell'Accademia, non esitare a mandarmela e abbi fede nella mia cassaforte. Questo genere è il mio diletto; certo quelle cose che sono molto adatte per un ginnasio. Lentulo mi ha promesso le sue navi. Ti chiedo di curare diligentemente quest'affare. Tillo ti prego, e ti prego anche io, di informarlo sulle cerimonie degli Eumolpidi.