da Maccy1196 » 14 set 2012, 13:35
LIBRO: Perducere. Pag 170 n° 85.
TESTO:
Pater Iasonis fuit Aeson, qui, cum regavisset in urbe Iolco, a fratre Pelia espulsus erat et exsul cum filiis migraverat. Qua iniuria iratus, Iason non pertulit Peliam omen regium iniuste sumpsisse. Itaque, inita adolescentia, regnum paternum a patruo petere constituit. sulus, sine ulla ope nec auxilio, ad urbem Iolcum longum iter iniit. Cum ad latissimum fluvium pervenisset, primo transire timebat. Tum in ripa anum repente vidit,, quae auxilium voce humili rogavit, dicens ei: << Non est mihi, ut est tibi, corpus validum; si per fluctus fluminis hoc debile corpus portabis, me infirmam magnopere adiuvabis>>.
TRADUZIONE:
Il padre di Giasone fu Eson che, avendo regnato nella città di Iolco, fu cacciato dal fratello Pelia ed esule migrato con i figli. Giasone adirato da questa ingiustizia non sopportò che Pelia assumesse ingiustamente il titolo di re. pertanto iniziata l'adolescenza stabilì di reclamare il regno paterno dallo zio. Solo, senza alcuna ricchezza, nè aiuto, intraprese un lungo viaggio verso la città di Iolco. Essendo giunto verso un vastissimo fiume in un primo momento temeva di attraversarlo. Allora all'improvviso vide una vecchia, la quale chiese un aiuto con voce umile, dicendogli: << Io non un corpo forte come il tuo, se porterai attraverso le onde del fiume questo corpo debole aiuterai moltissimo me, inferma>>.
(Sul libro non era scritto l'autore, mi dispiace.. )