PERICLE E L'ECLISSE SOLARE so tradurre versione di latino

Messaggioda frizzystar » 18 set 2012, 13:35

titolo:PERICLE E L'ECLISSE SOLARE
autore:cicerone
libro:so tradurre pag 430 n 503

inizio:iuvat nun commemorare qua ratione Pericles ille,qui acutoritate et eloquentia principes fuit civitatis suae,suos magno metu liberare potuerit.

fine:anno quinquagesimo et trecentesimo fere post romam conditam solo obstitit luna et nox dicitur facta esse.

frizzystar

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Risposte:

Messaggioda giada » 18 set 2012, 13:59

Ora piace ricordare in che modo quel famoso Pericle che primeggiò nella sua città in autorità ed eloquenza riuscì a liberare i suoi concittadini da una grande paura.Oscuratosi infatti il sole e scese all'improvviso le tenebre ecco un grandissimo spavento Impadronirsi infatti degli ateniesi e tutti temere una orrenda calamità.Fu facile allora per Pericle insgnare ai suoi concittadini quello che lui stesso aveva appreso da anassagora di cui era stato discepolo. Persuase infatti che quel fenomeno si verificava in un preciso istante quando ttutta la luna, collocandosi sotto l'orbita del sole ne oscurava la luce. In quel modo fu in grado di liberare i suoi concittadini da una superstiziosa paura. Infatti per quei temi era una spiegazione insolita e sconosciuta quella secondo cui il sole viene meno opponendosi ad esso la luna cosa che Talete di Mileto aveva osservato per primo Questo in seguito non sfuggì nemmeno al poeta Ennio che scrisse "350 anni circa dopo la fondazione di Roma la luna si oppose al sole e si racconta che si fece notte"

giada

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Messaggioda frizzystar » 19 set 2012, 12:17

grazie mille davvero.
senti ma xkè al 2 rigo viene usato il congiuntivo potuerit? e all'ultimo rigo xkè facta esse invece di factam esse?

frizzystar

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Messaggioda giada » 19 set 2012, 12:27

nox dicitur facta esse si racconta che fu notte


perchè è retto da SI RACCONTA

la regola è che


con i verba declarandi, sentiendi e iubendi: Con i verbi dicor (si dice che io), feror, trador (si tramanda che io), narror (si narra che io) in latino si trova abbastanza spesso la costruzione personale con l'infinito e nominativo.
Eo in loco Ambiocrix esse dicebatur
Si diceva che Ambiorige fosse in quel luogo


quindi esse è per questo all'infinito...

per quanto riguarda potuerit metti la frase che qui non ce l'ho

giada

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Messaggioda frizzystar » 19 set 2012, 15:41

ahh okkei grazie ora ho capito

la frase è iuvat nunc commemorare qua ratione Pericles ille,qui auctoritate et eloquentia princeps fuit civitatae suae,cives suos magno metu liberare potuerit.

potuerit...è una sorta di finale?

frizzystar

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