da calotta » 27 set 2012, 15:42
Vedo, oh padri coscritti, che i volti e gli occhi di ognuno di voi sono rivolti a me; vedo che voi siete preoccupati non solo per voi e per lo stato, benché sia stato allontanato, del mio pericolo. La vostra buona intenzione verso di me é per me piacevole nel male e gradita nel dolore, ma, per gli dei immortali, lasciate stare quello e senza pensare alla mia salute occupatevi di voi e dei vostri figli. Se mi fu data la carica di console, affinché sopportassi ogni tristezza, ogni dolore, ogni strazio, mi mostrerò non solo con più vigore, ma anche con più gioia, purché i miei sforzi procurino a voi e al popolo Romano merito e benessere. Io, oh padri coscritti, solo quel console per il quale, non il Foro, nel quale è raccolta l'uguaglianza (la giustizia) di ognuno, non il campo (campi marzio) consacrato agli auspici consolari, non la Curia, sommo ausilio di ogni popolo, non la casa, rifugio di ognuno, non il letto, destinato al riposo e infine nemmeno questa sedia curule, sede della carica, sono stati privi di insidie p pericoli mortali.
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