da stuurm » 8 ott 2012, 15:01
Omnes homines qui sese student praestare ceteris animalibus summa ope niti decet ne vitam silentio transeant veluti pecora, quae natura prona atque ventri oboedientia finxit. Sed nostra omnis vis in animo et corpore sita est; animi imperio, corporis servitio magis utimur; alterum nobis cum dis, alterum cum beluis commune est. Quo mihi rectius videtur ingeni quam virium opibus gloriam quaerere et, quoniam vita ipsa qua fruimur brevis est, memoriam nostri quam maxume longam efficere. Nam divitiarum at formae gloria fluxa atque fragilis est, virtus clara aeternaque habetur. Sed diu magnum inter mortalis certamen fuit vine corporis an virtute animi res militaris magis procederet. Nam et prius quam incipias consulto et, ubi consuleris, mature facto opus est. Ita utrumque per se indigens alterum alterius auxilio eget.
Tutti gli uomini che aspirano ad eccellere sugli altri esseri viventi conviene che si sforzino con grandissimo impegno a non trascorre la vita in silenzio come le bestie che la natura ha plasmato col muso volto verso terra e schiave del ventre. Ebbene tutta la nostra potenza è posta nell’anima e nel corpo; noi ci valiamo dell’animo per comandare, mentre del corpo piuttosto per servire; l’uno abbiamo in comune con gli dei, l’altro con le bestie. Perciò mi sembra più retto ricercare la gloria con le opere dell’ingegno piuttosto che delle forze fisiche, e poiché la stessa vita della quale fruiamo è breve, sembra retto rendere il più duraturo possibile il ricordo di noi. Difatti la fama delle ricchezze e della bellezza è instabile e fragile, la virtù si considera famosa ed eterna. Ma ci fu a lungo una grande disputa tra i mortali se l’arte militare progredisse più per la potenza dell’animo o del corpo. Infatti e prima che tu cominci con una deliberazione e, quando avrai deliberato, è necessario agire a tempo opportuno. Pertanto entrambe le facoltà di per sé insufficienti, hanno bisogno di reciproco completamento.
Grazie!