L'ozio dei Cartaginesi in Campania

Messaggioda Tommaso vichi » 17 ott 2012, 15:17

hannibal, post pugnam cannensem, in agrum campanum ingressus, mare inferum petivit potiturus neapoli. ibi hiberna posuit ac partem maiorem hiemis capuae permansit. itaque carthaginienses, quos nec alpium nives, nec gravissima pericula, nec ulla vis domare potuerant, nimia bona ac voluptates immodicae perdiderunt. somnus enim et vinum et epulae et balnea ita enervaverunt corpora animosque ut deinde nihil pristinae virtutis superfuerit. egresso annibale capua, nihil pristinae disciplinae exercitus tenuit:neque longa itinera neque alios militares labores iam sustinebant, corporibus animisque deficiebant eosque magis praeteritae victoriae quam vires praesentes protegebant. aliqui enim latrocinantes in agris vagabantur, plerique marcebant oppressi campana luxuria, confecti vino et scortis et omni voluptate per totam hiemem. itaque capua hannibali cannae fuit:ibi virtus bellica, ibi militaris disciplina, ibi praeteriti temporis fama, ibi spes futuri axtincta est.

Annibale, dopo la battaglia di Canne, entrato nell’agro Campano, si diresse verso il Mar Tirreno per impadronirsi di Napoli. Qui collocò i quartieri d’inverno e rimase per la maggior parte dell’inverno a Capua. Quindi i Cartaginesi, i quali né le nevi delle Alpi, né i grandi pericoli, né alcuna forza avevano potuto domare, vennero rovinati da eccessive buone cose e eccessivi piaceri. Infatti il sonno, il vino, i banchetti e i bagni indebolirono così tanto il corpo e l’animo che poi nulla era rimasto del precedente valore. Partito Annibale da Capua, l’esercitò non conservò nulla dell’antica disciplina: ormai non tolleravano né lunghi viaggi né altre fatiche militari, erano sfiniti nei corpi e negli animi e li proteggevano di più le vittorie passate che le energie presenti. Infatti alcuni vagavano nei campi dandosi al brigantaggio, la maggior parte erano indeboliti oppressi dal lusso della Campania, stremati dal vino e dalle meretrici e da ogni piacere per tutto l’inverno. Quindi Capua fu per Annibale come Canne: lì il valore bellico, lì la disciplina militare, lì la fama del tempo passato, lì la speranza futura si estinse.

Tommaso vichi

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Messaggioda giada » 17 ott 2012, 16:01

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