da ulisserusso » 21 ott 2012, 13:34
Igitur, ubi animus ex multis miseriis atque periculis requievit et mihi relicuam aetatem a re publica procul habendam decrevi, non fuit consilium socordia atque desidia bonum otium conterere, neque vero agrum colundo aut venando, servilibus officiis, intentum aetatem agere; sed a quo incepto studioque me ambitio mala detinuerat eodem regressus, statui res gestas populi Romani carptim, ut quaeque memoria digna videbantur, perscribere; eo magis quod mihi a spe, metu, partibus rei publicae animus liber erat. Igitur de Catilinae coniuratione quam verissume potero paucis absolvam; nam id facinus in primis ego memorabile existumo sceleris atque periculi novitate. De cuius hominis moribus pauca prius explananda sunt quam initium narrandi faciam.
Traduzione
Dunque, quando l'animo trovò una tregua alle molte sventure e ai pericoli e decisi di trascorrere gli anni di vita che mi rimanevano lontano dalla pubblica amministrazione, il progetto non fu quello di consumare il prezioso tempo libero nell'indolenza e nella pigrizia nè senza dubbio di vivere intento nel coltivare i campi [singolare] o cacciare, (che sono) attività da schiavi; ma, tornato a quel progetto e a quegli studi da cui mi aveva distolto una funesta ambizione, decisi di narrare le imprese del popolo romano per sommi capi, come ogni cosa sembrava degna di memoria; tanto più che il mio animo era libero da speranze, timori e spirito di parte. Dunque dirò in breve della congiura di Catilina con più sincerità che potrò; infatti stimo tale fatto soprattutto memorabile per la novità del delitto e del rischio. Prima che io inizi a raccontare, bisogna spiegare poche cose sulle abitudini di quell'uomo.