LA SPADA DI DAMOCLE

Messaggioda davideto » 9 nov 2012, 13:00

Questo tiranno giudicò come egli stesso fosse felice. Infatti quando uno dei suoi sostenitori, Damocle, menzionò in una conversazione le sue ricchezze, il suo esercito, la grandezza del suo dominio, l'abbondanza dei beni, la magnificenza delle stanze della reggia e disse che non era mai esistito qualcuno più felice, disse "Dunque, Damocle, desideri provare la mia stessa vita e tentare la mia stessa sorte dal momento che questa vita ti alletta?". Poichè egli disse di desiderarlo, ordinò di collocare l'uomo in un letto d'oro coperto da coperte di bellissimi tessuti, ornato ma magnifici ricami e apparecchiò parecchi tavoli con argento e oro cesellato. Inoltre ordinò a degli schiavi scelti che restassero alla mensa di straordinario aspetto e di servirlo scrupolosamente quando notavano un suo cenno. C'erano unguenti e corone, venivano bruciati profumi e le mense erano ricolme di squisitissimi cibi. Damocle si considerava fortunato. Dioniso ordinò che nel mezzo della tavolata fosse calata una spada splendente sospesa al soffitto con un crine di cavallo, così che pendesse proprio sopra la testa di quell'uomo felice. Perciò non volgeva lo sguardo verso quei bei servitori , ne l'abbondanza di argento delle opere d'arte, ne tendeva la mano verso la tavola; già le corone cadevo da sè a poco a poco; infine supplicò il tiranno affinchè se ne potesse andare, poichè non voleva già più essere ricco.

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Messaggioda giada » 9 nov 2012, 14:11

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