da dindydk » 4 gen 2013, 15:49
"Carestia durante la traversata del Caucaso", versione n° 484 di pag 401 del libro Munera
Testo latino:
Alexander Caucasum quidem transierat sed inopia frumenti quoque prope ad famem ventum erat. Suco ex sesima expresso, haud secus quam oleo artus perunguebant. Sed huius suci ducenis quadragenis denariis amphorae singulae, mellis denariis trecenis nonagenis, trecenis vini aestimabantur; tritici nihil aut admodum exiguum reperiebatur. Sciros vocabant barbari, quos ita sollerter abscondunt, ut, nisi qui defodiunt, invenire non possint; in his conditae fruges erant. In quarum penuria, milites fluviatili pisce et herbis sustinebantur. Iamque haec ipsa alimenta defecerant, cum iumenta, quibus onera portabant, caedere iussi sunt: horum carne, dum in Bactrianos perventum, traxere vitam.
Autore: Curzio Rufo
Traduzione:
Alessanro davvero aveva valicato il Caucaso ma anche a causa della mancanza di grano era giunto quasi alla fame. Si ungevano gli arti con succo ricavato dal sesamo, non diversamente dall’olio (come se fosse olio). Ma le singole (la singola anfora) anfore di questo succo era valutata duecentoquaranta denari, (quelle) di miele trecentonovanta denari, (quelle) di vino trecento; (non) si trovava nulla di frumento o molto poco. I barbari chiamavano Sciri (delle caverne), che nascondono così abilmente, che, nessuno che non le scava, non le può trovare (le possono trovare solo coloro che le scavano); nelle quali erano custodite le messi. Nella mancanza delle quali, i soldati erano nutriti con pesci di fiume e con erbe. E ormai questi stessi alimenti stavano scarseggiando, quando gli fu ordinato di uccidere le bestie da soma, con le quali portavano i bagagli: con la carne di queste, finché giunti (giunto) in Battrina, trascinarono la vita (riuscirono a salvarsi).